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MARGHERITA RAGNO

Margherita Ragno, classe 1985, nasce a Bari e qui si forma, presso l’Accademia di Belle Arti. Dal 2006 è attiva nel panorama artistico contemporaneo pugliese, italiano e all’estero, prendendo parte a numerose esposizioni collettive e personali, come la “54° Esposizione di Arte Internazionale di Venezia”. 

Collabora, inoltre, con produzioni cinematografiche: ritroviamo, ad esempio, le sue opere nel film “Third Person” con James Franco.

In una società spesso ossessionata dall’aspetto fisico, l’artista focalizza la sua ricerca su corpi imperfetti, creando una nicchia per le donne in sovrappeso nella cultura visiva contemporanea. 

Cosa ti ha spinto a interessarti a questa tematica?

Sono da sempre affascinata dai corpi. Il mio è un personalissimo studio sulle dissonanze che cerco di armonizzare, “liberando” le mie protagoniste dalla colpa dell’imperfezione fisica ed estetica.

Quali tecniche impieghi per realizzare i tuoi lavori?

Uso esclusivamente matite colorate su carta, che successivamente intelaio. 

Dove ti piacerebbe vedere esposte le tue opere?

In posti inaspettati e insospettabili.

Che ruolo pensi debba avere l’arte in questo preciso periodo storico?

In questo periodo storico l’arte ha un compito molto arduo: educare il fruitore ad avere un atteggiamento di apertura che vada oltre il valore estetico. L’arte non ha un codice universale di lettura. Tuttavia in un’epoca in cui la rottura degli schemi non presenta alcun tipo di novità, gli artisti devono impegnarsi a rivisitare e migliorare ciò che già è stato fatto, al fine di ottenere il cosiddetto Wow Effect. Come diceva Gauguin: “L’arte è plagio o rivoluzione”.

Tre profili Instagram:

Erwin Olaf, Romina Ressia, Maisie Cousins

Tre libri:

“Brida” Paulo Coelho, “Diario di una diversa” Alda Merini, “Panino al prosciutto” Charles Bukowski

Tre film:
Il Dubbio, Magnolia, Mulholland Drive;

Tre canzoni/gruppi o album:
“Nu Soul” Darondo, “Bounty” Iamamiwhoami, “For Ever” Jungle.