Hai presente quando, ciondolando tra una stanza e l’altra, ti chiedi: ho voglia di un film? No. E che ne dici di una serie? decisamente no. Eppure la voglia di poesia ti spinge a lanciarti nel web alla ricerca di angoli inesplorati fra le produzioni indipendenti.
Tra le migliori scoperte fatte in questo periodo di quarantena da COVID-19, vogliamo presentarvi i cortometraggi di una scrittrice e regista di origini colombiane, Victoria Rivera. Giovane talento in ascesa, Rivera vive oggi a New York e ha in attivo due cortometraggi, Verde e Night Swim, e tre brevi documentari, Skull + Bone, Together We Rise e Findings, tutti disponibili gratuitamente sulla sua pagina Vimeo: https://vimeo.com/victoriarivera.
Attualmente iscritta al programma MFA Film della Columbia University, Rivera dichiara sul suo sito personale, http://www.victoria-rivera.com/about, di lavorare su storie di personaggi che in piccolo o in grande sono in grado di cambiare il mondo.




Verde, la piccola perla cinematografica che oggi portiamo alla vostra attenzione, è la prima prova di Rivera e ha ottenuto diversi premi come lo Student Film Award assegnato dalla Directors Guild of America nel 2018 e il premio per la miglior regia Best Directing Award del Bogotá Short Film Festival sempre nel 2018.

Per assaporare questa chicca bastano solo dieci minuti e, nonostante la brevità, Rivera è riuscita a imprimere un’impronta decisa alla sua creazione, realizzando una storia dove nulla di eccezionale sembra accadere ma dove tutto cambia per sempre, inevitabilmente, come è inevitabile crescere e diventare adulti. La storia, ambientata nella lussureggiante cornice della vegetazione colombiana, si consuma in un placido e caldo pomeriggio d’estate. L’atmosfera idilliaca a cui dà vita la Rivera, grazie all’uso potente e fascinoso del colore e della luce, proietta lo spettatore in una dimensione altra, un luogo protetto e rilassante come un grande nido verde. Protagonista della storia è la piccola Emilia, che dovrà prendere coscienza delle nuove priorità della sorella maggiore, alle prese con i tumulti ormonali della sua età e accettare che il mondo come lo conosceva prima non tornerà più.
Sempre donne, preadolescenti o adolescenti, le protagoniste di Rivera sono personaggi squisitamente normali alle prese con quei momenti cruciali che nella vita di ognuno di noi segnano riti di passaggio: il cambiamento del corpo, l’evoluzione interiore, la crescita.

Dotata di una sensibilità speciale per la costruzione psicologica dei suoi personaggi, la Rivera riesce, in questo primo ma per nulla acerbo lavoro, a distinguersi per la capacità di esplorare con poche e delicatissime pennellate i più intimi e svariati moti che attraversano l’animo delle sue protagoniste, le sfaccettature che ne animano i rapporti con l’altro e la faticosa scalata verso l’autocomprensione di sé. Verde, parco di dialoghi ma vivido e d’impatto, sembra voler lasciare allo spettatore la libertà di interpretare, unire fili, trarre conclusioni mentre svela delicatamente il cambiamento nella sua veste più intima e femminile.